sabato 20 settembre 2008

Impressioni di Settembre

Felice di aver ritrovato un post ricco di commenti e spinto dal fatto che è passato già un mese ma le previsioni finanziarie prospettate all’inizio dell’avventura lavorativa non si sono ancora manifestate (lo sapevamo fin dall’inizio che in queste occasioni si fanno sempre delle previsioni ottimistiche, riguardanti i futuri guadagni, che puntualmente vengono sfatate!;-) mi accingo a scrivere altri succulenti racconti provenienti dal “fiume Margaret”!

Allora cosa è successo in queste ultime settimane..

Beh la vita qui non è che sia ricca di avventure visto che le giornate (a parte qualche episodio che vi racconterò a breve) passano per lo più tutte uguali. Meno male che il paesaggio qui è davvero gratificante!!



Nota positiva riguarda Marshall (ricordate no? Il tenore “anale”:-) che se né andato un giorno senza motivo e senza dire nulla, per la gioia del mio sonno che ne ha guadagnato in relax. Oltretutto il posto lasciato in camera è stato occupato da Andy, quindi i 4 “della cesoia selvaggia” oltre a lavorare insieme, adesso stanno anche nella stessa stanza!

Dal punto di vista lavorativo posso dire che il mio ritmo è aumentato e adesso episodi come quello in cui ho sbagliato a “rappare” (termine inglese, italianizzato per indicare il legare al filo metallico il ramo della vigna) non sono più accaduti. E meno male se no era meglio che andavo a raccogliere sassi!:-D

Da citare le chiacchierate durante il lavoro con il nostro supervisor John



riguardo sia ad episodi lavorativi, visto che non ci sono giorni in cui non si lamenta dell’organizzazione per cui lavora (si lamenta perché lui vorrebbe stare tranquillo tutto il giorno a scolarsi quel paio di birre che si porta appresso) o discussioni su argomenti tra i più svariati. Parlare con John può risultare di difficile comprensione almeno all’inizio a causa del suo fortissimo accento australiano, ma quando riesci a capire la logica della sequenza di “fuck” che inserisce nei suoi periodi (ci saranno almeno una decina di fuck ogni 5 parole!) allora la comprensione risulta essere più chiara! Infatti a me ha preso in simpatia perché, dandogli corda sulle sue lamentele, gli ho “ampliato” il suo vocabolario con il termine fucking bullshit! (non c’è bisogno che traduca.;-)

Poi John risulta essere un grande, oltre che come persona, perché visto che ormai il lavoro sta volgendo al termine, hanno dovuto scegliere 7 persone (per lo più 2 di queste 7 sono John stesso che adesso non fa più il supervisor ma lavora come noi e il nuovo supervisor che è l’indiano di cui ho parlato nel post precedente) tra quelle che stanno lavorando e sotto suggerimento dello stesso John, io e Luca siamo stati 2 dei 7 “nominati” a continuare la nostra avventura non nella “casa” o “sull’isola” ma nella vigna…A mio modesto parere molto più gratificante come cosa!;-)

Quindi di sicuro avremo da lavorare per le prossime 2 settimane il che non dispiace sia da un punto di vista monetario che come tempistica per il nostro viaggio.

Per quanto riguarda la vita in ostello oltre l’epidemia (un virus intestinale) che, uno dopo l’altro, ha colpito tutti gli occupanti dell’ostello (io sono stato uno dei primi ad essere colpito, ma a differenza degli altri che sono stati male per più giorni e uno addirittura è finito anche all’ospedale, stavo già meglio il giorno dopo) causando una forte diarrea (non scendo in particolari macabri. Per quello leggete il post di Vito “Tempi di Merda” dove da una descrizione approfondita del tutto!:-D),



qui mi avevano dato del nonno visto la mia tenuta ma quando il giorno dopo erano gli altri ad essere malati, io ho lasciato l’ospizio in favore di quest’altri!:



al ritorno dal lavoro dedichiamo il tempo o a scroccare internet da un bar qui vicino attraverso una rete wireless per cercare di essere aggiornati (anche se ultimamente abbiamo scoperto come “prendere in prestito” internet nello stesso ostello senza pagare!), vedere la tv (per lo più le partite della serieA o quelle della premier league) o a chiacchierare tra di noi e in compagnia (a volte) degli ospiti che si fermano in ostello per qualche giorno.

Da citare le 2 sorelle tedesche Svenja e Britta (molte simpatiche per essere delle tedesche!;-)



L'altra ragazza delle foto è Cielo (si pronuncia Sielo) ragazza colombiana anche lei qui per lavoro...


che erano in vacanza per la seconda volta in Australia con cui abbiamo passato un bel fine settimana e ci siamo ripromessi di incontrarci a Melbourne, se le tempistiche dei nostri viaggi corrispondono,

o la coppia australiana simpaticissima che è stata qui per un paio di giorni.

Riguardo a quest’ultimi ricordo la serata quando ho preparato un risotto alla pescatora (solo gamberetti e cozze perché le vongole non le avevano!;-) e la signora (di origini inglesi ma australiana a tutti gli effetti visto che aveva sposato un Australiano che, oltre ad essere anche lui molto simpatico, sembrava fosse uscito da una commedia inglese in stile Benny Hill!) è rimasta lì tutta quanta esterrefatta per quale piatto “complicato” stavo dedicando il mio tempo.

Infatti non mi ha smollato un secondo perché voleva sapere ogni minimo dettaglio su come si preparasse il risotto: addirittura l’ho trovata a mandecare il risotto per me!:-D

Ovviamente il mio ego, gasato dalla cosa, mi ha spinto a dedicare qualche attenzione anche alla presentazione del piatto sfruttando le nozioni su come “elevare” un piatto che i mesi nel ristorante di Sydney mi hanno portato ad acquisire!!!:-D

Da ricordare anche tra le altre cose fatte, la partita a calcio 3 contro 3 giocata tra gli inglesi dell’ostello (Andy, Chris e uno che non mi ricordo mai il nome!:-D) e la squadra mista formata dal sottoscritto, Vito e Wilhem.

Inutile dirvi che la formazione Italo/Crucca ha battuto NETTAMENTE gli inglesi con un sonoro 5 a 3.

Però la soddisfazione più grossa è stata quando ho detto ad Andy che “anche se voi inglesi avete inventato il calcio e migliaia di altri sport come l’inutile cricket, alla fine perdete sempre!”.

Il sassolino dalla scarpa me lo sono torto perché simpaticamente Andy se la menava adducendo “bizzarre” teorie sul come il calcio inglese fosse superiore a quello italiano.

Tuttavia visto che non riesco a stare lontano dai guai o forse, mettiamola così, preferisco andarli a cercare perché odio la vita “monotona”, in queste settimane tra le cose accadute, merita un posto d’onore la mia “avventura” avuta con i poliziotti della locale stazione di polizia.

Solitamente il bus che trasporta gli altri backpackers al lavoro è guidato da Marshall (ovviamente prima che lasciasse). Quella mattina la sfortuna ha voluto che Marshall fosse colpito anch’egli dall’epidemia e poiché sono l’unico ad avere più di 25 anni, sono il solo a poterlo guidare visto che trasporta tra le 8 e le 12 persone. O almeno credo!:-S. Durante il tragitto del mio PRIMO giorno d’autista di bus, ovviamente la polizia mi ha fermato per eccesso di velocità in un punto in cui il limite era di 50 mentre io andavo tra i 60 e i 65.

Vi chiederete cosa ci sia divertente nel prendere una multa?

Beh innanzitutto che sono stato capace di prenderla anche in Australia (dopo le mie numerose multe italiane!).

Poi il punto cruciale sta nel fatto che quando il poliziotto mi ha chiesto la patente, quest’ultima era comodamente risposta nel mio zaino in ostello!:-|

Di fronte a questo “piccolo” inconveniente, l’unica cosa che mi è passata per la mente di dire al poliziotto è stata: “i’m sorry but i don’t have my driver’s license here!”:-D

Il poliziotto è rimasto a guardarmi per qualche secondo con un viso tra lo sconvolto e il perplesso (di sicuro stava pensando una cosa del tipo “non ci credo che questo idiota straniero guidi in Australia senza aver appresso neanche la patente normale e non quella internazionale!!!”;-).

In quell’istante, involontariamente, è intervenuto il mio amico belga Damien che era di fianco a me chiedendomi se stessi facendo riferimento a quella internazionale.

Presa la palla al volo, mi sono girato dal poliziotto dicendogli che stavo facendo riferimento a quella internazionale.;-)

Il poliziotto allora lì per lì ha cambiato espressione come se si fosse tranquillizzato!

Però il problema rimaneva.

Dopo aver girato nel mio portafoglio e aver per un attimo pensato di dargli la carta di credito (però è senza foto!) e la tessera della biblioteca di Parma che ha una foto (me la sono portata appresso per avere gli sconti da studente nei musei e cose simili, non certo come sostituto della patente!;-), ho ripiegato su una più affidabile carta d’identità).

I 2 poliziotti ritornano in macchina per fare i dovuti controlli su quella “atipica” patente mentre io me la ridevo (credo che fosse più una risata per non piangere!) con Damien nel raccontargli che quella non era una “driver’s license” ma un “personal ID”. Damien prima mi guarda sconvolto, poi si è fatto una risata aggiungendo un “you are a Crazy Italian!!!”. Non credo avesse tutti i torti…

I minuti passavano e il mio riso si era trasformato in perplessità pensando che i poliziotti non l’avessero bevuta: grazie al c***o…E’ una carta d’identità!

Poi ritornano e dopo aver chiesto se quello in foto fossi io (no era mia nonna!!!), la conferma che Alessandro fosse il mio nome e l’altro il mio cognome e la scadenza del documento, mi ha consegnato la multa aggiungendo che mi aveva fatto uno sconto perché per quell’infrazione il costo si aggirava sui 200$!


Da notare il numero del personal ID al posto del numero della patente!;-)


Accettato una multa di soli 75$, non mi è rimasto altro che salutare i 2 poliziotti con un buona giornata ricambiato da un “faccia attenzione ai limiti la prossima volta”e tutto quanto accompagnato da un sorriso a 32 denti e una cordialità più unica che rara!

Gli australiani sono fantastici!!!:-)

Tirando un po’ le somme su questa prima parte dell’avventura in farm (anche se volgerà a termine a breve, o almeno spero!;-) vi posso dire che non mi sono mai pentito di fare questa esperienza.

Anzi se alcune volte ti sorgono dei dubbi sul fatto che ti trovi in Australia a perdere del tempo invece di stare dietro ad una scrivania cercando di dare un senso a quegli anni spesi dietro a dei libri di cui se ti ricordi il 5% è già una grande cosa, questa esperienza mi ha ancora di più consolidato le mie ragioni nello stare a 16000km di distanza dall’Italia.

Esperienze di questo tipo ti fanno capire, scoprire e conoscere tante di quelle cose che non ti rendi conto quando si fa la “solita” vita che la maggior parte di noi ha. E con questo non voglio di certo criticare questo stile di vita, anche perché lo riprenderò molto presto, però aver avuto, ma voglio essere un po’ più arrogante, aver cercato di avere e di vivere questa esperienza, mi rende orgoglioso come se avessi ricevuto un’altra laurea.

Di sicuro mi ritengo molto fortunato se ho avuto l’opportunità di vivere questa avventura perché c’è gente che vorrebbe fare una cosa simile ma non ha, per diverse ragioni, la possibilità di farlo.

Scrivo questo pensiero perché oltre al fatto di far capire alla gente cosa provo a vivere questa esperienza, spero di poter convincere chi vorrebbe fare una cosa simile ma sono frenati da quei dubbi, perplessità e paure che tutti quanti (io in primis) hanno prima di convincersi a tuffarsi in un’esperienza del genere.

Spero di non essere stato troppo mieloso come è solito fare Vito nei suoi post (a proposito: preparatevi al suo prossimo post perchè sarà “molto” pesante. E non faccio riferimento alle foto caricate su di esso!!!:-) ma ogni tanto un po’ di argomenti seri nella marea di cazzate che scrivo, fa si che il mio blog risulti essere credibile!

Ps Voglio farmi e farvi un regalo in onore sia del titolo del mio post (non scelto a caso), sia per farvi ascoltare una delle mie canzoni preferite (e la ritengo una tra le più belle della musica italiana) e che mi capita di ascoltare, mentre poto, in questi strani giorni di settembre. Strani perché le giornate dal punto vista meteorologiche sono alquanto instabili: prima c’è il sole dopo, 5 minuti pioggia in stile secchiate d’acqua che dalle nuvole sembra non finire mai e poi altri 30 secondi dopo di nuovo il sole. Ah dimenticavo: il tutto contornato da un vento che ti “aiuta” a camminare. Non so se rendo l’idea!

Stay tuned mates!



mercoledì 10 settembre 2008

Questione di sopravvivenza!!!

Ragazzi state tranquilli..
Non sto né dormendo sotto i ponti e né mangiando carne umana per sopravvivere!
Nella lettura di questo post capirete il significato del titolo.

Beh ci eravamo lasciati a Perth.
Come già detto in precedenza visto che le mie finanze mi permettevano al massimo un mese di sopravvivenza in giro per l’Australia (ma credo che anche quelle di Vito non si trovino in una situazione tranquilla!), abbiamo deciso di cercare un lavoretto sia per risollevarle sia per far passare la brutta stagione (anche se non sembra dalle foto di questo blog, ma vi ricordo che qui è inverno!) cercando di visitare i prossimi posti con un clima ancora più favorevole.
Quindi ci siamo messi a cercare su internet qualche offerta.
Vi chiederete abbiamo indirizzato la nostra attenzione su offerte lavorative nel campo dell’hospitality (settore alberghiero) come cameriere o pizzaiolo e via dicendo..
Anche se il lavoro qui a Perth in questo settore non manca di certo, lo svantaggio sta nel fatto che perdi dei giorni sia nel cercarlo sia nel fare le prove per poi essere accettato.
Visto che non vogliamo perdere molto tempo a lavorare per cercare di ripartire alla svelta per la prosecuzione del nostro viaggio, abbiamo deciso di cercare il lavoro che prima o poi ogni vero backpackers che viene in Australia fa e cioè il lavoro nella farm, o detta all’italiana, il lavoro in campagna!:-D
Dopo aver perso un’ottima opportunità come forklift driver’s (cioè guidare i muletti industriali di cui io, ovviamente, ho sulle spalle anni e anni di esperienza!=) perché c’era solo un posto libero e non 2 come avevamo letto in precedenza e, dopo aver accantonato (è proprio il caso di dirlo!;-) l’eventuale possibilità di andare a raccogliere sassi (si avete capito bene sassi!!!:-S), la nostra scelta è caduta nel settore del grape pruning, cioè la potatura delle vigne, anche se l’idea di raccogliere sassi non era male!!!=).
Personalmente, ma penso anche Vito, prima di adesso le vigne le avevamo viste solo sottoforma di bottiglia da 750ml con un tappo di sughero e un’etichetta attaccata (forse sto esagerando!;-), quindi potete capire come la nostra esperienza sia, diciamo così, “minima” in questo ambito.
Tuttavia l’Australia è fantastica soprattutto per questo tipo di esperienze perché ti da la possibilità di fare lavori che neanche l’immaginazione più intricata ti avrebbe portato a pensare (vedi il sottoscritto che si è ritrovato a fare il pizzaiolo!).
Però se vogliamo dirla tutta, stanno messi così nella me**a visto che sono pochi gli australiani che vogliono fare questo tipo di cose, che sono costretti ad affidarsi ai backpackers!
Valutati tutti i pro e i contro di questa scelta, il giorno seguente muniti di biglietto di autobus e di un morto sulle spalle raffigurato da questo coso,


ci siamo diretti alla volta di Margaret River, si lo so che il nome non vi suona nuovo perché è il posto dove una settimana prima avevo fatto tutte quelle degustazioni di vino e dove adesso farò si che le degustazioni possano continuare attraverso il mio lavoro!:-)
Di solito l’impatto con le nuove esperienze non m’intimoriscono perché non mi faccio prendere molto dall’ansia “dell’ignoto” e oltretutto visto che il posto un pochino lo conoscevo già, i miei dubbi su questo nuovo tipo di esperienza a cui mi accingevo a intraprendermi sono stati, prima, svaniti dal resort dove alloggiamo e cioè il surfpoint resort che come capite dal nome è un resort a pochi metri dall’oceano e dove la gente vieni qui (oltre che per potare vigne!;-) per surfare e poi dal lavoro stesso.

Guardate il roadsign..
Cristian è il tuo posto!:-D

Infatti il lavoro non risulta essere né difficile né faticoso a parte un dolore lancinante alla mano destra dopo i primi giorni di uso di forbici e cesoie visto che non era abituata, ovviamente, a fare quel tipo di movimento. Di sicuro dopo questa esperienza la mia stretta avrà la stessa forza di una morsa d’acciaio, quindi occhio a stringermi la mano quando m’incontrerete!=)

Eccomi in tenuta da lavoro!:-D

Il lavoro differisce dal tipo di uva, di vigneto e di anzianità della vigna.


Non vi sto qui a spiegare nei minimi dettagli cosa faccio anche perché, oltre al fatto che non ci ho capito una mazza (soprattutto quando mi è capitato un indiano che ci illustrava la tecnica per quel tipo di vigna con il suo inglese - potete immaginare - e considerando il fatto che lui, secondo me, tagliasse a caso – con tutto il rispetto che ho nei confronti degli indiani, ma quanto ne possono capire di vini???:-) - perché un istante prima ti diceva di non tagliare un ramo per una ragione a me ignara e 5 secondi dopo quello stesso ramo volava per terra con un taglio chirurgico!) come già detto prima, la potatura differisce da vigna a vigna e anche il supervisor cambia da vigna a vigna e quindi ogni volta ti spiega una differente tecnica di potatura da fare per quel vigneto.
Comunque tra gli esempi che vi posso mostrare, queste 2 foto vi possono chiarire un po’ le idee sul lavoro che faccio:

prima

dopo

Nei primi 2 giorni non ero abbastanza veloce nel tagliare perché dovevo prenderci un po’ di confidenza ma, quando mi è capitato di legare dei rami di un vigneto sul filo metallico sbagliato e quindi di ritornare indietro per rifare tutto il lavoro (avevo sbagliato non uno o 2 piante, ma ¾ di vigneto!!!), allora mi sono detto dentro di me che era il momento di affidarsi alla filosofia che più amo: la casualità!:-)
Quindi dopo quell’episodio il mio ritmo ne ha guadagnato in velocità anche perché la mia paga non è ad ora ma a pianta potata. Quindi più tempo stai a cazzeggiare con una pianta (passatemi il termine!) più soldi perdo.
Adesso potete capire la logica del titolo: questione di sopravvivenza perché devo cercare di fare più soldi possibili per stare meno tempo qui, anche se tutto ciò comporta dei “rischi” per il settore vinicolo australiano. Ma sinceramente non me ne strabatte un fico secco!
Credo che dopo il mio passaggio da queste parti, lo sviluppo di questo settore che l’Australia ha avuto in questi ultimi anni facendo diventare i loro vini tra i più rinomati al mondo (ovviamente dopo quelli italiani francesi e americani), subirà una netta flessione sia in termini di quantità prodotta ma soprattutto di qualità!!!=)
Quindi tra una pianta e l’altra a suon di musica proveniente dal mio i-pod accompagnato dallo scetticismo (per non dire senso di meraviglia misto a disgusto) da parte degli asiatici che lavorano come me mentre mi vedono potare ballando a ritmo di “Maracaibo” o “Discosamba” (insomma la canzone che fa “Brigitte Brigitte Bardot”):-D, le mie giornate da potatore stanno passando molto in fretta anche grazie al fatto dell’ottima compagnia (non mi riferisco a te Vito!:-).
Infatti ci sono molti ragazzi e ragazze dal resto del mondo (per lo più europei) che fanno questo lavoro e che alloggiano al resort, e quando non siamo al lavoro, le giornate passano molto velocemente a tutto vantaggio, soprattutto, del mio inglese che spero di migliorare ancora di più con questa opportunità (la mia comprensione già adesso non è male, ma voglio cercare di sforzarmi a parlare più possibile).
Da citare tra gli altri Andy, inglese di Portsmouth (o “Pompey”) tifoso della stessa squadra e che odia a morte gli acerrimi nemici del Southampton, oltre al fatto che mangia da schifo e beve come una spugna (come tutti gli inglesi incontrati qui in Australia!:-) e Wilhem ragazzo tedesco di 21 anni che dopo una prima impressione inquietante (non mi riferisco al suo carattere anche perché per essere crucco è molto alla mano ;-) visto che è venuto a lavorare in farm dopo solo 3 giorni dal suo arrivo in Australia e che ha chiamato a casa per far sapere ai suoi se era ancora vivo o no dopo 10 giorni, mi risulta essere molto simpatico anche perché è interessato alla cucina italiana (da citare quella volta in cui ritrovandosi come ingredienti solo della pasta, uova e bacon, gli ho insegnato la carbonara!:-).
Questa esperienza, lasciatemelo dire, l’ha sto vivendo come una vacanza dalla vacanza.
Non prendetemi per matto anche se possa sembrare un’eresia, ma quando viaggi da più di 10 giorni di fila (ho viaggiato per 5 settimane di fila!) non rimanendo mai in uno stesso posto per più di 2/3 giorni e alzandoti la mattina presto per dedicare tutta la giornata ai tuoi giri programmati, un po’ di sana stabilità in un posto che non è di certo casa, ma che rimane uguale anche dopo una settimana perché rimani lì, beh non è poi così tanto male!
Di sicuro chi ha vissuto esperienze simili anche se non si trova pienamente d’accordo su quello che ho detto, credo che riesca a carpire maggiormente il senso delle mie parole.
E pioi guardate che posti...

Se non è vacanza questa, comunque ci si avvicina!

Ritornando sui binari della ragione, posso dire che anche se non sono vacanze e il lavoro non è mai bello :-), questo tipo di lavoro e soprattutto quello che ci sta intorno (mi riferisco alla compagnia e al posto dove mi trovo visto che a volte finiamo prima di lavorare per andare a farci un tuffo nell’oceano!), rende questa esperienza più interessante di quanto mi aspettassi.
Unica nota “negativa” è Marshall (è il tipo al computer nella foto dell'ostello dove c'è il biliardo.) dei 3 compagni di stanza (gli altri sono Vito e Wilhem) che a parte essere un omone australiano un po’ schizzato di cervello ma che non farebbe male ad una mosca (o almeno spero!;-) durante la notte russa che farebbe invidia ad un toro (sempre se i tori russano!) e che non contento aggiunge alla sua orchestra delle “arie” non brevi (una volta ho contato 6 secondi!) e degli acuti (in pratica rutti!) che rilasciano nella camera odori non certo piacevoli!
Lo proporrò all’orchestra dell’opera house di Sydney perché un talento così non può non essere sfruttato!:-P

Per chi legge questo blog attraverso il tripforum ed è interessato ad un viaggio in Australia e soprattutto non mi consoce, non dico che qui le cose siano tutte rose e fiori e che sia esente da problemi (e credetemi che di problemi ne abbiamo avuti!), ma se hai un po’ di sano ottimismo e forza di volontà, riesci a rendere piacevoli anche esperienze che ad un primo impatto non lo sembrano.
Mentre lavoro, visto che risulta essere molto ripetitivo, mi capita di pensare alle cose più disparate.
Tra le cose che il mio cervello ha partorito c’è questa frase che anche se non sono sicuro che l’abbia inventata io o sentita/letta da qualche parte, rappresenta un po’ il mio modo di vedere le cose e cioè: “per me il bicchiere è sempre mezzo pieno e se è vuoto, è pieno d’aria!”.
Potrei definirmi “un’estremista dell’ottimismo”!;-)

Visto che i miei post hanno sempre uno sfasamento temporale, credo (o almeno spero) che quando leggerete questo post sia già passato gran parte del mese di lavoro in farm e che il tempo che vi separerà dal mio prossimo post, dove spero di continuare a raccontare del mio viaggio (ovviamente se non faccio i soldi che ho intenzione di fare, mi sa che vi dovrete sorbirvi un altro post da Margaret River o da qualsiasi altro posto in cui mi trovo per lavorare!;-), non sia troppo esteso, facendo si che i miei racconti non abbiano buchi temporali troppo dilatati, a tutto vantaggio di quei lettori che hanno voglia di leggere il mio blog quotidianamente (so che non ce ne sono, però mi piace pensarla in questa maniera!:-D)
Quindi dopo questa parentesi (con una piccola natura polemica!=) rivolta soprattutto a chi mi ha simpaticamente criticato in passato per questa cosa (tiè!:-), non posso che rimandarvi al prossimo post ma questa volta senza anticipazioni di alcun tipo visto che, sinceramente, adesso non so proprio cosa mi riserverà il futuro..
E questa cosa non m’inquieta…Anzi, mi gasa ancora di più!;-)

PS Avviso ai lettori: a chi legge il mio blog ed è mio conoscente (a parte i parenti che so che lo leggono!) gli consiglio “caldamente” di lasciare un commento (anche solo un “ciao merda sto leggendo il tuo blog” o un meglio “mi manchi un sacco”!!!:-D) perché mi fa sempre piacere leggere i vostri commenti quando ho internet e tempo a disposizione.
Se non vedrò molte commenti in futuro vuol dire che non mi caga nessuno!:-D

Catch you later mates!